Un riconoscimento che certifica, innanzitutto, la bontà della strada intrapresa dal Gassinosanraffaele nel corso delle ultime due stagioni sportive. «Due anni fa – le parole di Massimo Battistello, responsabile della comunicazione e dell’immagine del sodalizio rossoblù – abbiamo preso in mano la società e ci siamo chiesti: vogliamo pensare soltanto ai risultati o creare qualcosa di utile per il nostro territorio ed i nostri ragazzi? Abbiamo fatto fatica, abbiamo scalato montagne, ma siamo arrivati ad ottenere questo grande attestato da parte della Federazione. Che non è traguardo, ma un punto di partenza. E ci rende orgogliosi il fatto che a raggiungerlo sia stato un direttivo tra i più giovani del panorama: forse proprio questa caratteristica ci ha portato ad essere intraprendenti e slegati da un modo tradizionale di vedere il calcio dilettantistico troppo limitato».
Figura fondamentale lungo un percorso durato quasi un anno e giunto a compimento proprio in questi giorni, quella del direttore generale Piercesare Uras. «Il Centro Federale Territoriale racchiude in sé tutto quello che abbiamo costruito e che siamo diventati in questi due anni. Per il nostro modo di intendere il calcio è stato naturale guardare alla Federazione, con la quale condividiamo i propositi. Abbiamo così aperto un nuovo scenario che risponde innanzitutto ad un obiettivo ben preciso: valorizzare il territorio ed i ragazzi del territorio. Attraverso una politica che è la nostra da due anni a questa parte e che ha già portato ad una ristrutturazione societaria partita dai tecnici e dagli istruttori: non dei “proprietari” di una squadra, ma persone che hanno sposato l’intento della società di crescere i giovani innanzitutto a livello comportamentale ed educativo. Vogliamo affinare i metodi migliori per far maturare i nostri tesserati, non portare via i più bravi alle altre società. Un aspetto che curiamo molto è proprio quello della formazione e dell’istruzione dei tecnici e dei preparatori che crescono i nostri ragazzi: non a caso il 50% delle risorse del Centro Federale Territoriale lo dedicheremo proprio a corsi formazione insieme ad istruttori federali. Sono convinto sia un’idea vincente, i tempi ormai sono cambiati rispetto a quelli delle “facili scorciatoie”: le società devono fare di necessità virtù e lavorare sui vivai, dobbiamo lanciare il cambiamento attraverso un progetto innovativo. Vogliamo mettere tutti i ragazzi nelle condizioni di esprimere il meglio di sé. Per fare del bene a loro stessi, non per gratificare gli adulti che hanno intorno con dei risultati. Certo, sempre cercando di vincere perché facciamo sport a livello agonistico, ma mai a discapito dei valori e dei principi nei quali crediamo.
Concetto cardine dell’avventura che il Gassinosanraffaele si appresta a vivere è quello di “cultura”, sul quale si sofferma in particolare il direttore tecnico Sebastiano Filardo. «L’idea di candidarsi a divenire Centro Federale Territoriale è nata per condividere una precisa “cultura” con la Federazione e sarà uno strumento fondamentale soprattutto per accorciare i tempi tecnici necessari per instaurare questo nuovo modo di vedere. Oltre che per dare popolarità a Gassino e al territorio limitrofo. Chi oggi occupa ruoli chiave in società, d’altronde, è del territorio, mentre prima non era così: in precedenza la società Gassino era vista come trampolino per le ambizioni personali, non come una realtà da valorizzare. E al Centro Federale Territoriale siamo arrivati attraverso una manifestazione d’interesse, unici in tutta la Provincia ad averla presentata: già solo questo dato lascia intuire quale sia il livello culturale del calcio locale. Nel corso dell’ultimo anno siamo gradualmente cresciuti in funzione di oggi e arriviamo a questo momento assolutamente preparati: si tratta di un’opportunità per fare formazione concreta in un contesto sano».
Ad unire idealmente passato, presente e futuro del sodalizio rossoblù è invece il presidente Luciano Bongiorni. «Ci sono tante persone da ringraziare se adesso, dopo 95 anni di storia, la società è diventata quello che è. Negli ultimi anni la nostra realtà è cresciuta a dismisura grazie all’approdo di persone preparate come Uras e Filardo, e con l’ausilio dell’amministrazione insieme alla quale abbiamo dato vita ad un struttura che in tanti ci invidiano. A lungo ho vissuto una società che si è interessata poco al Settore Giovanile, ma il nuovo direttivo composto da persone preparate ed attente a fare bene ognuno nel proprio ruolo mi ha convinto ad intraprendere questa strada».
Che a portato ad un nuovo ed entusiasmante capitolo ancora tutto da scrivere.
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